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Debossing. Che cos’è e come utilizzarlo?
Il debossing, come il rilievo, fa parte della nobilitazione tipografica e rappresenta un elemento in grado di contraddistinguere il tuo prodotto, packaging o stampato che sia. L’effetto che si ottiene, oltre che molto elegante, è estremamente tattile e dona carattere al tuo design. Insomma, un ottimo modo per mettere in risalto un particolare. Oggi vogliamo parlarti di debossing! Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Che cos'è?
Si tratta di una lavorazione che fa parte delle stampe a secco, ovvero quella tipologia di stampa che avviene senza l’utilizzo di inchiostri. Tecnicamente è un rilievo, ma invertito. Avviene tramite pressione e si ottiene mediante l’uso di un punzone metallico, su cui è stato precedentemente inciso il disegno che si vuole ottenere. Per quanto riguarda il punzone è da preferire il bronzo, più resistente e pesante, perché permette di fare una maggiore pressione.
Può essere utilizzato in combinazione con la stampa per aggiungere profondità e impatto ad uno stampato o per ottenere design minimali e davvero eleganti.
Come utilizzarlo?
Un effetto utilizzato spesso nella cartotecnica, più di nicchia invece nelle etichette adesive, in quanto più delicato da eseguire. Si può applicare senza problemi alle etichette adesive, tuttavia vi sono alcune criticità che bisogna essere in grado di affrontare in fase di stampa. Durante lo schiacciamento della carta, infatti, è necessario fare molta attenzione perché se la pressione è troppa, il rischio è quello di creare un dislivello esagerato. Ciò rappresenta una criticità in quanto favorisce la formazione di bolle in fase di applicazione delle etichette sulla bottiglia.
Nella cartotecnica è più facile da utilizzare perché il supporto di partenza, ovvero il cartoncino, è più spesso. Più la carta è spessa infatti, quindi di grammatura maggiore, e più il debossing è efficace, in quanto si può esercitare una pressione superiore e lasciare più impronta. In questo caso, l’effetto ottenuto rimane più evidente e quindi il risultato sarà migliore.
I nostri consigli
Esistono carte progettate apposta per questo tipo di nobilitazione, ne è un esempio la Luce WS Barrier di Ritrama - Gruppo Fedrigoni. Si tratta di un materiale particolarmente adatto al debossing, in quanto si sfibra più facilmente, consentendo all’impronta di venire su meglio. Inoltre, la pressione esercitata dal punzone in fase di realizzazione va a bruciare la filigrana della carta, rendendola molto molto sottile. Si chiama luce, appunto, perchè se si guarda la carta pressata in controluce, si può vedere attraverso, tanto che diventa sottile.
Gli utilizzi migliori del debossing sono quelli su carta pura - non stampata - in quanto l’effetto è più evidente; così facendo si dà al debossing la possibilità di uscire fuori grazie alle luci e ombre che si creano per la leggera profondità. Con le giuste tecniche, però, e con un lavoro di qualità si possono ottenere anche degli ottimi esempi sulla carta stampata.
L’effetto che si ottiene, oltre che molto elegante, è estremamente tattile. È una lavorazione che ti incuriosisce vedendola e ti invoglia ad avvicinarti al prodotto e a toccarlo con mano. Questo specifico momento, in fase di acquisto, è cruciale e può rappresentare davvero quello decisivo nella scelta.
Il debossing è perfetto se si vuole ottenere una etichetta elegante, pulita e senza troppi fronzoli o lavorazioni. Insomma, un ottimo modo per dare dettaglio, importanza e carattere senza risultare troppo appariscenti.
Ricorda però, solo attraverso la professionalità e l’esperienza di un buon stampatore, la perfetta riuscita di questa particolare nobilitazione può essere garantita. Contattaci se hai un progetto da realizzare o se ti abbiamo incuriosito! Siamo qui a tua disposizione. Al prossimo articolo!
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