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Come dare il giusto prezzo ai propri prodotti
Stai cercando di calcolare a quanto vendere un tuo prodotto? Che tu sia un produttore di beni alimentari, birra artigianale, profumi, candele o vino non venderai un singolo prodotto se il prezzo scelto non è percepito come valido dai clienti e sostenibile nel tempo per la tua attività! Le variabili sono molteplici e i loro costi vanno calcolati tutti. Oggi andiamo a vedere assieme come dare un prezzo ai tuoi prodotti in modo che vendano e portino margine alla tua attività.
Generalmente i costi di un azienda si dividono in costi fissi e costi variabili. Con costi fissi intendiamo tutto quello che genera un costo da ricaricare sul nostro prodotto indipendentemente dal volume di ordini che abbiamo, quindi fanno parte di questa categoria l’ affitto, il costo della manodopera, il commercialista etc.
Con costi variabili invece si intendono tutti quei costi che dovremo caricare sul costo del nostro prodotto che dipendono dalla sua produzione effettiva, quindi i materiali, il packaging, il trasporto e la pubblicità.
Andiamo a vedere nel dettaglio tutti questi elementi!
Costi Fissi
- Costo dell'affitto: che la vostra attività sia in un negozio o in un capannone avrete da pagare un costo fisso mensile o annuo che dovrà entrare nelle spese generali del prodotto che andrete a vendere. Consiglio di calcolare un costo di affitto anche se la struttura è di vostra proprietà, in quanto se in futuro dovrete espandervi avrete così coperto i costi necessari senza dovere aumentare i prezzi ai vostri clienti da un anno all’ altro.
- Costo del personale e del lavoro: le figure professionali che lavoreranno nella vostra azienda avranno un costo fisso mensile / annuo che dovrete calcolare. Ricordate di considerare tutti i costi che il dipendente verserà sull’ azienda e di tenere un margine di aumento nel caso in cui sia necessario fornirgli un aumento.
- Ammortamenti: Questi sono i costi dei software e macchinari dall’ alto valore aggiunto che dovrete pagare generalmente a rate in diversi anni (anche 3 o 5 anni). Dal software gestionale al macchinario da €50.000 alla nuova cisterna, tutto quello che volete ammortizzare negli anni dovrà essere inserito all’ interno di questa voce.
Come conteggiamo pertanto i costi fissi?
Il metodo preferibile è di spalmare questi costi in un costo orario diviso nelle singole attività che l’azienda svolge. Mettiamo per esempio che avete un macchinario per riempire il vostro prodotto, che richiede 1 operatore:
- Macchinario: € 100.000 (spesi in 5 anni) pertanto € 20.000 all’ anno
- Dipendente: € 25.000 all’ anno
Il vostro turno di lavoro è di 8 ore al giorno per 5 giorni la settimana, 11 mesi l’ anno.
Calcoliamo che però la macchina non sarà sempre attiva e in produzione ma avrà dei fermi macchina dovuti ad avviamenti e guasti, pertanto calcoliamo solo 7 ore al giorno.
7 ore x 5 giorni x 4 settimane x 11 mesi = 1540 ore produttive l’ anno
A questo però dobbiamo aggiungere anche le spese generali (la segretaria che non lavora su di un macchinario ma genera comunque un costo, l’ affitto etc.).
Queste sono le nostre “spese generali” e dovranno essere ripartite in base ai nostri centri di costo, fingiamo di avere 3 macchinari (quello che abbiamo preso di esempio per riempire il prodotto, uno per etichettarlo e uno per pallettizzarlo). Divideremo il costo annuo pertanto di questi elementi per il numero di macchinari nel caso in cui vengano utilizzati omogeneamente.
- Affitto: € 10.000 l’ anno
- Segretaria: € 25.000 l’ anno
Spese generali = (€ 10.000 l’ anno + € 25.000 l’ anno) / 3 macchinari = € 18.334
Pertanto l’utilizzo del nostro macchinario costerà all’azienda (€ 20.000 annui ammortamento macchinario + € 25.000 costo dipendente assegnato al macchinario + € 18.334 spese generali) / 1540 ore produttive l’ anno = € 41,12
Se questo macchinario può riempire diciamo 500 bottiglie l’ora, vorrà dire che il costo del nostro singolo prodotto aumenterà di € 0,083.
Costi Variabili
A questo punto sappiamo i nostri costi orari di produzione, ci interessa calcolare quanto ci costano gli elementi variabili, ovvero i costi variabili, che compongono il prezzo del nostro prodotto.
- Costo dei materiali
- Costo del packaging
- Costo della pubblicità
Qua entriamo in un capitolo a parte che richiede di essere spiegato nel dettaglio, ma sappi che la base del calcolo di un efficace campagna pubblicitaria è il calcolo delle ROI, ovvero del Return of Investment
Bisogna determinare il costo che si vuole spendere nell’ acquisire un cliente (e mantenerlo), sapendo se il nostro prodotto permetterà di creare legami duraturi di acquisto da parte del consumatore.
Bisogna determinare il costo che si vuole spendere nell’ acquisire un cliente (e mantenerlo), sapendo se il nostro prodotto permetterà di creare legami duraturi di acquisto da parte del consumatore.
Questo è un processo difficile da fare completamente a priori, in quanto è necessario fare diversi test, consigliamo all’ inizio di farsi seguire da degli esperti del settore che possono fornire questo tipo di consulenza.
- Costo di magazzino: Come, la merce ferma a magazzino ha un costo? Ebbene si, considera come minimo che anche se la merce è al buio dentro una scatola in magazzino… qualcuno l’ ha portata lì e qualcuno dovrà spostarla.
I costi diventano decisamente più importanti se dovete avere un prodotto che deve essere mantenuto ad una temperatura costante, sorvegliato da un organo di vigilanza, testato e analizzato frequentemente.
La mossa giusta da fare all’ inizio è di calcolare questo costo come un margine extra sul materiale consumato per produrre il prodotto (dal +5% al +20% in base alla deperibilità dello stesso)
Questo è un elemento da tenere sotto controllo perché specialmente nelle startup viene sempre considerato all’ ultimo e può rivelarsi un importante costo inatteso.
I costi diventano decisamente più importanti se dovete avere un prodotto che deve essere mantenuto ad una temperatura costante, sorvegliato da un organo di vigilanza, testato e analizzato frequentemente.
La mossa giusta da fare all’ inizio è di calcolare questo costo come un margine extra sul materiale consumato per produrre il prodotto (dal +5% al +20% in base alla deperibilità dello stesso)
Questo è un elemento da tenere sotto controllo perché specialmente nelle startup viene sempre considerato all’ ultimo e può rivelarsi un importante costo inatteso.
- Spese di trasporto: Lascio per ultime le spese di trasporto in quanto dipendono dalla vostra politica aziendale, se promettete consegne gratuite oppure le fate pagare a parte.
Anche se promettete consegne gratuite… esse sono comunque un costo che dovrete spalmare ! UPS, DHL? Oppure un tuo fattorino di fiducia? Le aziende che si occupano di questi settori permettono comodamente di calcolarsi il trasporto online dai loro portali cliente. Provate a stimare quale saranno i volumi e pesi dei vostri colli, dal minimo d’ ordine ad uno standard.
Anche se promettete consegne gratuite… esse sono comunque un costo che dovrete spalmare ! UPS, DHL? Oppure un tuo fattorino di fiducia? Le aziende che si occupano di questi settori permettono comodamente di calcolarsi il trasporto online dai loro portali cliente. Provate a stimare quale saranno i volumi e pesi dei vostri colli, dal minimo d’ ordine ad uno standard.
- Margine: ovviamente qualunque azienda vuole avere un proprio guadagno!
Ora che hai una breve infarinatura su come stabilire il giusto prezzo del tuo prodotto puoi cominciare ad analizzare la tua azienda , facendoti magari aiutare da un consulente esperto in materia. Per stabilire i costi del tuo packaging noi possiamo venire in tuo aiuto. Contattaci per maggiori informazioni e saremo felici di aiutarti a dare un prezzo alle tue etichette adesive e al tuo packaging!
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